Si tratta di piccoli pasticcini composti da due soffici meringhe che racchiudono un ripieno morbido… somigliano ad un piccolo panino imbottito!
La ricetta ha innumerevoli varianti, ma la base per la preparazione dei Macarons è composta da albume d’uovo, farina di mandorle e zucchero a velo.
Al tutto va aggiunto un colorante alimentare che serve a dare ai dolcetti la tipica colorazione accesa e diversa per ogni gusto.
Verdi, viola, gialli, rosa o marroni, ogni Macaron ha un ripieno diverso (marmellate di ogni genere, burro, crema al cioccolato…) e un sapore unico.
Caratteristica esclusiva dei Macarons è la loro estrema morbidezza, una consistenza vellutata che letteralmente… si scioglie in bocca!
Questi dolcetti apparentemente teneri e delicati sono in realtà una vera e propria sfida anche per gli chef più esperti… un risultato soddisfacente si ottiene solo con dedizione, studio e tecniche di produzione che richiedono un’attrezzatura adeguata e molta attenzione ai dettagli: non è un lavoro per fornai dilettanti!
Benché la loro origine francese sia la più comunemente riconosciuta, una teoria sostiene che la preziosa ricetta fu importata nell’Esagono da Caterina de’ Medici e dai suoi pasticceri italiani, quando nel lontano 1533 sposò Enrico II di Francia. Probabilmente è proprio per questa discendenza italiana che portano questo nome, tanto simile al nostro “maccarone”!
I riferimenti più recenti a pasticcini simili risalgono agli anni ’30 del 1800, quando venivano venduti al paio con un ripieno di marmellata, liquore e spezie.
Ma la versione moderna dei Macarons nacque agli inizi del secolo scorso per mano del pasticciere Pierre Desfontaines, che lavorava per la Pâtisserie Laudrée di Parigi.